lunedì 25 novembre 2024

IL RAGNO



 

Nonna, mi racconti una storia? Va bene, cara … visto che oggi, 25 novembre, è la “Giornata contro la violenza sulle donne”, ti racconto una storia a tema, a due voci senza dialogo: un lui che impone e una lei che domanda: ma … perché?

E’ la storia del ragno che tesse la sua tela e cattura la sua preda. Ma per morirne.

Ti ho trovata, predisposta e impreparata, ti ho braccata e ti ho plagiata, eri piccola, piccola, piccola … così!

Ti ho fregata, benestante studentessa, ed hai ceduto. Però non mi basta … Io voglio stare tranquillo!

Quindi,  terra bruciata intorno e poi mi sposerai di corsa, perché sei piccola, piccola, piccola … così!  E mi piacciono i soldi di tuo padre.

Era una canzone di Fred Buscaglione, sai, nipote?   … eri piccola … piccola … piccola ... così!

Non vedrai più nessuno. Ma … perché?  Perché a me dispiace … io voglio stare tranquillo!

Non frequenteremo e non frequenterai i tuoi Ma … perché? Hanno soldi, ma non sganciano quanta grana dico io! E a me mi rode.  Adesso sei mia moglie prima di essere loro figlia: sei mia. E sei piccola, piccola, piccola … così!

Non metterai più gioielli di famiglia. Ma … perché?  Tuo padre ha soldi e te li ha comprati, io no. E a me mi rode. Porterai gioielli modesti. Come mia madre. A lei non rode di niente ed è felice e grata di quello che ha. Io no. Metterai solo la catenina che ti ho regalato io.

Odio tuo fratello.  Ma … perché?  Perché è mantenuto agli studi e io no, devo lavorare e frequentare l’università di sera. E a me mi rode.

Quando ti voglio, ti voglio, e se vai a dormire presto, stai tranquilla che ti sveglio.

Ecco qua: questo è il cane, quello che io ho sempre voluto, e anche tu … dì la verità. E’ mio, il cane, e tu lo curerai … non mi interessa se lo amerai e, se succederà, meglio per te! E della casa nuova, pulita e ordinata che la bestia sporcherà e rosicchierà non mi importa nulla. Non ho pagato io. Non c’è il mio nome sull’atto di proprietà.

Lavorerai, ma solo perché servono soldi: anche mia madre lo fa. La tua è solo casalinga.

In vacanza, solo a scrocco dai tuoi. E i soldi della mia famiglia originaria me li tengo, non una lira dei miei per sposarci, figurati per farti divertire! Con quei soldi ci faccio subito la casa al paese, sui ruderi appartenuti al nonno.  Andremo lì, che ho i parenti. Mare? Non serve. A me piace così. Tu stai zitta coi tuoi sui fatti miei, ma … i loro soldini li voglio, ne ho diritto, “li ho sposati” apposta! E prima o poi …

Due schiaffi te li sei meritati strada facendo …  trucco agli occhi, contatti sospetti … io voglio stare tranquillo! Modestia … giù la testa, ginocchia ben coperte e obbedienza …  comando io. Beh, di che ti lamenti? Tuo padre ti ha sempre comandata, vuoi che non lo faccia io? Adesso tocca a me.

Il padre … il professore di scuola … il professore universitario … il ragno …

Maledetto ragno  

Maledetto …Ma … perché? Perché l’amore mio per te, l’hai distrutto col tuo bisogno di potere, col controllo, con la voglia dei quattro soldi di mio padre. Ho capito, anche se tardi. Hai quella voglia di chi si sente povero fuori, perché è povero, poverissimo e miserrimo dentro. Quelli senza soldi, hanno troppa dignità per volere il potere. Tu no. Il gioco: mio padre di qua, il ragno di la ed io in mezzo, come premio a chi tira di più.

Io? Non voglio nulla, ma non so più stare nel mezzo. Il lavoro nobilita. Il lavoro istruisce l’autostima.  L’orgoglio è buona cosa, ma chi pretende non ha orgoglio. Mostrami che hai orgoglio, lavora sodo e studia al contempo: laureati senza frignare.  Allora non sarai più un ragno.

Ma se pretenderai, sarai schiacciato. Chiunque tu sia.

E così è stato.

Fai tesoro di questa storia, nipote mia!


 

 Orto botanico dell'Abbazia di Novacella, presso Bressanone

domenica 22 settembre 2024

Sognando i Caraibi



Caraibi? Ma no, e' Corsica!  

Sarà così bello il panorama caraibico? 

Sarà così puro uno sguardo segreto? 

Sarà un nuovo amore?

Sarò severa!



Plage de Saleccia - Corsica

sabato 13 luglio 2024

Sisma e amore

Sfakia selvaggia , abitato di Loutro - Isola di Creta - Grecia




" L'amore è aspro ed incantevole, scuote come un sisma ... un terremoto ...

 Ho compreso che il più lieve o il più brutale dei terremoti nasce da una crepa nelle profondità della  Terra.  Se per farla a pezzi o ricrearla ... non lo capirò mai ..."

                                                Libera citazione dal romanzo "Stigma" di Erin Doom


giovedì 11 luglio 2024

Gli ambientalisti della domenica



                             Resti di una piantagione di Agave a Gramvousa - Isola di Creta - Grecia


Ricordo una signora, una guida inviata a scuola per la visita d'un sito del WWF o giù di lì, luogo scelto non da me per una uscita didattica idiota. Ricordo la persona più che il sito stesso, e ho detto tutto. 

Purtroppo, dovetti sopportare la signora per tutto il tragitto. Mi crea problemi di stomaco viaggiare in pullman e anche alla tizia succedeva lo stesso, per cui finimmo affiancate, sedute dietro l'autista, in prima fila. 

Lei mi esaminò incuriosita per un po' ( probabilmente mi aveva già adocchiata al carico alunni sul pullman ) e poi, partì: " Certo, vestita com'è,  cara Prof. , non fa una bella figura ambientalista davanti ai suoi alunni: borsa in pelle, giaccone in pelle, scarpe in pelle, cintura in pelle ... ma non sa che vestirsi in pelle vuol dire ammazzare animali? E poi, porta i ragazzi al sito XYZ dove i dettami ecologici sono fondamentali!"

Io ascoltai e poi, con calma, risposi: " Questa uscita didattica mi è stata imposta, perchè  gratuita e ciò che costa poco o nulla è ritenuto più conveniente di ciò che ha un prezzo. Avrei scelto altro per i miei ragazzi! Vestire in pelle è la mia passione, ma questo riguarda solo me, non i miei alunni. La pelle, il cuoio, è naturale e sicuramente deriva da animali già morti per utilizzarne la carne, che per altro io adoro a discapito del tofu che mi fa schifo e mi fa venire le coliche. Inoltre, questi manufatti che indosso sono prodotti in Italia anzi, Made in Tuscany, come piace ai non cultori della lingua italiana. La Toscana è il regno della nostra pelletteria e dei nostri migliori artigiani nello specifico campo. Io acquisto da uno di loro direttamente, al giusto prezzo. Ha vari dipendenti in regola, tutti pellettieri provetti. I manufatti in pelle durano molto e, quando appaiono consumati, possono essere trattati col grasso o tinti nuovamente, quindi riutilizzati. Inoltre, eliminati in discarica, in un tot di tempo ragionevole saranno degradati o riciclati senza forte danno ecologico. Lei, signora, invece, tutta vestita di plastica dalla testa ai piedi ( pellicciotto finto, borsa e scarpe in plastica, cappellino lucido in plastica ... abito in poliestere ...  ) forse salverà una mucca ma riempirà l'ambiente di robaccia non degradabile che, nella sua breve vita,  sarà di dubbia qualità e durata. Almeno siamo pari ... e, per piacere, non parli di ecologia a un biologo specializzato in botanica applicata a problemi ambientali quale sono io, anche se faccio solo l'insegnante di materie scientifiche."   

Seguì il silenzio. Meno male!

Passati "millenni" da quel giorno, oggi leggo articoli che parlano del Made in XXXXX,  mascherato con nomi occidentali, che divora petrolio per produrre tessuti sintetici e capi da 3 euro l'uno ... e che con buona probabilità affama operai, magari  deportati dai luoghi di appartenenza e detestati perchè non "omologati" rispetto ai dettami governativi, pagati l'equivalente di pochi centesimi al pezzo prodotto a cottimo ( qualsiasi manufatto!! ). E questi manufatti arrivano nei negozi occidentali delle Grandi Catene che non cito, ma tutti conoscono e frequentano di persona e sul web perchè si spende poco! Meno sicuramente del Made in Italy. E quanti ce ne sono, di questi negozi e di queste catene e falsi brand occidentali, magari che vendono solo on line ... a cui tutti attingono, compresi gli ambientalisti della domenica, quelli che odiano le pellicce vere ma conoscono bene il pelo di poliestere ...  che sembrano non capire che forse il cotone un pò più caro è meglio del poliestere supereconomico,  basta che sia prodotto senza sfruttamento globale né dell'ambiente ( terra, acqua, aria ) né dei lavoratori. Si può! Per altre fibre e prodotti naturali vale lo stesso. E' mai possibile essere criminalizzati perchè si usa una pelliccia del 1970 che era della suocera o della mamma? E anche se uno se la fosse comprata? I tempi di Davy Crockett e le pelli del cacciatore sono lontani!

Vi sono persone di plastica dalla testa ai piedi, che poi vanno in giro a menarla con i cambiamenti climatici! Studiassero ... sapessero quanto inquina produrre il poliestere ... più del traffico in città!! E non dico smaltirlo! 

Il tessuto delle felpe di pile? Bottiglie in plastica riciclate!  E poi? Poi, la discarica!  La lana? Quasi eterna, riciclabile e degradabile!

Ma perchè plastica?  Meglio carta cartone e vetro per conservare!

Ho appena letto un articolo sulle accuse a una Grande Firma per motivi legati a come e dove vengono confezionati manufatti prodotti per loro da società XXXXXX con filiali in Italia e poi rivenduti a migliaia di euro nelle boutiques della Firma stessa ... tanto, chi deve controllare l'etica della produzione chiude tutto: occhi, orecchie e bocca. Disonesti.

Perchè non parlare a sfavore di certe produzioni? Perchè non agire rifiutando un certo mercato? Perchè non rinunciare a un abito da 20 euro costruito sul cottimo di poveri lavoratori e sullo smog da petrolio e carbone?  Perchè essere complici solo per "business"?  Almeno sapere !  Poi si sceglie, ma non si rompono le scatole e non si fa la morale a nessuno. A nessuno.

Comprare abbigliamento e accessori è diventato un dramma: quelli lì fanno lavorare i bambini, quegli altri deportano chi non vogliono tra i piedi e li chiudono in fabbrica, altri ancora fanno danni ambientali liberandosi in modo irragionevole di merce alterata o  invenduta ...  certi inquinano oltre misura sfacciatamente, come anche da noi fanno i delinquenti di alcune fabbriche! 

Ho conosciuto una ragazza con occhi a mandorla chiusa in un box, che assemblava pezzi di bigiotteria ... noi avevamo preso in affitto il box di fronte e la vedevo, seduta tra le scatole della merce, con una bottiglietta di acqua vicino  ( forse anche una confezione di merendine ) e la saracinesca alzata per 50 centimetri  ... magari era legata perchè non scappasse! 

Mi piacerebbe che chi compra fosse almeno consapevole e pensasse che il futuro non è solo stroncare l'allevamento di visoni, liberarli in natura facendo danni tremendi, ma anche che la felpa "di tessuto pile" che tiene ben caldo in inverno e la maglietta "sintetica non stiro" che puzza alla prima ombra di sudore resteranno a testimoniare la morte del nostro sistema ecologico globale, mentre le pecore resteranno non tosate e le piante tessili calpestate !



Resti di una piantagione di Agave ( fibra naturale, dolcificante, e altro ... ) a Gramvousa - Isola di Creta

mercoledì 10 luglio 2024

IL RELITTO


 Relitto della nave Dimitrios P.    Isola di Creta - isolotto Gramvousa - Anno 2010, ripresa dal mare




Relitto della nave Dimitrios P.  -  anno 2018, ripresa da terra

Un relitto arrugginito, racconta la sua storia

" ... Il 30 dicembre 1967  lasciai, allora fulgida nave, il porto di Calcide, nella Grecia centrale, con un carico di 440 tonnellate di cemento, per dirigermi verso l'Africa del Nord.  A causa di condizioni meteo avverse, dovetti attraccare nella baia di Diakofti, a Cerigo. Il 6 gennaio 1968 ripartii per la destinazione, ma ancora una volta incontrai maltempo e fui costretta a cambiare rotta dirigendomi verso la costa nord-occidentale di Creta. Mentre la tempesta continuava a imperversare, fui costretta ad attraccare con entrambe le ancore sul lato meridionale di Imeri Gramvousa, a 200 metri dalla costa.  Alle 13.15 dell'8 gennaio 1968, col peggiorare delle condizioni meteo, la catena dell'ancora destra si tranciò. Il mio capitano cercò di tenermi dritta con l'aiuto dei guizzi del motore, ma non ci riuscì e il mio corpo s’incagliò sul lato sinistro, mentre la sala macchine si allagava. Poi, il capitano ordinò al suo equipaggio di abbandonarmi e tutti sbarcarono sani e salvi a Imeri Gramvousa, dove rimasero fino al 10 gennaio a causa del continuo maltempo. 
Alla fine, il cacciatorpediniere della Marina greca "Ierax", accolse a bordo i membri dell'equipaggio e li trasferì sani e salvi a Suda. Ma io rimasi lì, il mio corpo restò in balia di una dolorosa fine, di un affondamento progressivo che negli anni mi ha condotta al sonno eterno nelle sabbie di Gramvousa. Di me resta visibile un bel pezzo di ferro: la mia gloriosa faccia, con un occhio ancora vigile seppure appannato dal tempo ... 




" ...  ma qualcosa di me resta sulla terra, dissepolto, accucciato sugli scogli: quale forza ha il mare! Cancella, trasporta, arrugginisce, salva, ricorda !"

venerdì 17 maggio 2024

Verde speranza


 Primavera in Sudtirolo, laghetto di Varna ( Bressanone - BZ )

Donne e basta

 

 

 




La vignetta colpisce. Chiedo pareri!

Individuo una Donna. Mi parla.

Niente figli. Nessuna gravidanza interrotta, ma se fosse successo vuol dire che era da farsi, dice.

Sposata, indipendente.

Su vasta scala,  imparate tutte le lezioni, più o meno. Fregata una volta? Non la seconda. Questo fatto, in certe occasioni, rende stronza.   Ma poi, neanche … più malfidente, vendicativa sul lungo periodo, molto prudente o totalmente avventata così la chiudiamo prima, disillusa, sinceramente candida d’istinto o bugiarda come Giuda, di lunga memoria, tagliente senza offerta di cerotto

A lei

Gli uomini non parlino di aborto. Solo Donne che sanno. Storie di donne che ci hanno rimesso la vita per un aborto. Storie di figli cresciuti senza madre e con un animale come padre.

Femminicidio? Sinceramente, che le donne avessero la possibilità di scegliere, se ammazzarlo prima loro e poi andare in prigione, o scomparire per sempre all’improvviso, mollando tutto e tutti, tutti, piuttosto che morire.

Che si togliessero di torno quelli che non sanno nulla, di default, del matrimonio, delle relazioni, del sesso e anche  i genitori  ipocriti.

Niente bellocce arroganti politicanti, ma Donne concrete, che sanno di storia e di economia.

Basta menate … le carogne si individuano con una certa facilità! Occhio! E fuga istantanea.

Ogni persona ha la sua sessualità e se la gestisca al meglio, senza fastidiosi Pride.

Combattere per la libertà quando, quanto e come si è capaci.

Meglio guardarsi le spalle. Girare al largo appena non butta bene. C’è chi ha dovuto guardarsi anche da sua madre.

Uomini? E mettetevi un condom! Ovunque. Pochi ricordi, nessun rimorso, nessun rimpianto.

Allora: abbastanza stronzificata?